{TESTO}
COSA FACCIAMO
Per diventare dei brevi professionisti bisogna studiare bene per molti anni la tecnica di base della danz classica. A partire da una serie di esercizi da eseguire alla sbarra e al centro della sala e che ti aiuteranno a impostare correttamente il tuo corpo. Sappiamo che la danza classica usa diversi metodi o stili come: Vaganova, Cecchetti, Royal Accademy, Opera de Paris.
"SINERGIA"
CLASSICAL BALLET:
Lo studio della danza Classica aiuta lo studente a migliorare la struttura corporea rendendolo forte, agile ed elegante allo stesso tempo. Oltre che un’arte la danza classica è una delle discipline più dure che vuole a se impegno, dedizione e costanza, senza le quali non si può approdare a nessun risultato soddisfacente. Aiuta l’adolescente nell’affermazione della propria personalità e rafforza il carattere nei confronti della vita stessa. I nostri obiettivi sono di dare agli studenti il meglio che si possa offrire a livello professionale nell’ambito dello studio Tecnico Classico Accademico.
FLAMENCO
Il flamenco è senza ombra di dubbio il ballo Spagnolo più conosciuto, grazie alla fantasia delle sue figure, alla passione dei suoi ballerini, all’atmosfera sensuale e velata di una dolce tristezza. IL flamenco è la Spagna, con la sua allegria e con la tristezza romantica hanno caratterizzato tutti gli aspetti della sua cultura. Nel flamenco, come in un gioco di magia, la passionalità il ritmo e la sensualità delle due culture europea e araba si integrano in un continuo alternarsi di atmosfere luminose ed ombre malinconiche. Nel flamenco si raccolgono gran parte dei balli regionali della tradizione spagnola, come la Sevillanas; una musica ed un ballo nati nelle colorate e chiassose feste dell’Andalusia in luoghi bui illuminati da piccole lucerne, accompagnati da strumenti come chitarra, nacchere e cembalo, mentre le mani marcano il tempo ed il contro tempo. La tradizione spagnola parla di almeno 6 tipi diversi di sevillanas, che si differenziano tra loro per i passi utilizzati, per gli argomenti e le canzoni trattate.
TIP-TAP
Lo studio del Tip-Tap, si caratterizza per le piastre di metallo applicate sotto le scarpe chiamate “Claquette” che producono un affascinante suono legato ad un ritmo frenetico. Fresco, divertente e spumeggiante il tap, proviene dalla antica giga, ballo tradizionale irlandese, che risale alla fine del 500 con un ritmo di 9/8 da la possibilità di battere a tempo i talloni, e muovere le punte, lasciando così il corpo rigido, accompagnandosi con il semplice e delicato dondolio delle braccia.
DANZA EGIZIA
L’origine della danza Orientale risale ai riti religiosi pagani, praticati nell’antico Egitto e nel Medioriente
durante cerimonie in onore di divinità femminili. Esprime in sè il simbolismo della fertilità e della natura, riscoprendo il contatto con la terra, esaltando i movimenti sensuali del bacino. Il rito propiziatorio, con il passare del tempo cambia la sua funzione e dalle cerimonie religiose diviene una forma di intrattenimento legata agli eventi sociali, alle feste tradizionali ed alle cerimonie familiari. La danza si evolve divenendo il fulcro dell’espressione popolare e l’essenza stessa della vita nelle feste folkcloristiche, esprime malinconia, gioia di vivere. Il termine danza del ventre non è quello originale arabo, bensì è la denominazione data dai viaggiatori occidentali che, alla fine dell’800, si recavano in oriente e rimanevano affascinati dalla sensualità dei movimenti delle danzatrici, in epoche in cui le donne occidentali mostravano a mala pena la caviglia.
CHASING FAN
Una delle danze tradizionali, che nella Cina imperiale veniva eseguita nei palazzi per diletto dei nobili cortigiani Cinesi. Questa meravigliosa e antichissima danza era diffusa tra le classi aristocratiche, inoltre serviva per la ricerca dell'armonia fisica, dell'amore, e della longevità. Un tipo di danza che si appresta a tutti; piccoli grandi ed anziani...terribilmente esotica e fascinosa, per il colore delle vesti e la sensualità espressa, legata ad un misto di dolcezza e forza. Si suddivide in 3 categorie, Nastri, Ventagli e Sciabole. I Nastri in base al colore per le grandi e piccole cermonie, i ventagli per il corteggiamento, e le spade per le danze propriziatorie per la guerra. Suddivisa in 3 cancelli di difficoltà, base, intermedio avanzato. Questo tipo di danza inprezziosisce l'animo, dona scioltezza, sviluppa una notevole forza fisica, eleganza e dona la gioia di vivere.
HIP-HOP NEW STYLE
Nato nei ghetti multietnici di New York, l'Hip Hop non è un ballo studiato e creato in una scuola di danza, ma un vero e proprio stile di vita adottato da un numero di giovani sempre più cospicuo. Persino l'abbigliamento contraddistingue chi si rifà a questa nuova "filosofia " di vita, nata nelle periferie metropolitane, dove i giovani sentivano di volercela fare, di dover venire fuori da un ambiente che li schiacciava, che li costringeva a essere sempre più svantaggiati degli altri. I passi dell'Hip Hop sono nati per questo, perchè emerga chi veramente vale, il più bravo, lo street dancer (il ballerino di strada) in grado di suscitare l'entusiasmo e l'ammiraziane degli altri. La musica coivolgente e le evoluzioni di chi balla, a volte acrobatiche altre volte divertenti, non possono lasciare indifferenti, ma coinvolgono i passati e li obbligano a fermarsi e a guardare. Probabilmente è proprio il fascino della sfida ad appassionare, il desiderio di vedere fino a che punto il ballerino può arrivare. Il successo che riscute l'Hip Hop oggi è dovuto anche a questo: si possono imparare gli stili e i passi base, ma quello che rende il ballo unico è il poterlo personalizzare secondo la propria indole e le proprie capacità.
JAZZ
Il corso viene sviluppato durante tutto l'anno in una serie di workshop ideati per approfondire la struttura coreografica della danza, rivolgendo particolare attenzione alla componente istintiva, all’improvvisazione e alla creatività del singolo allievo-interprete. Così, attraverso un percorso pratico, si avvierà il partecipante all’elaborazione di un proprio disegno coreografico.
Si tratta di un vero e proprio percorso di scoperta della creazione coreografica, accessibile a tutti, proprio perché personalizzabile secondo il livello di competenze del singolo danzatore.
Creatività, ascolto corporeo e musicale saranno gli elementi fondamentali sui quali si lavorerà singolarmente e in gruppo, sperimentando il proprio lavoro e confrontandolo con quello degli altri, imparando ad avere maggiore consapevolezza del corpo e dell’elemento tecnico, senza dimenticare l’aspetto espressivo, che deve essere alla base della struttura coreografica.
IL PORTAMENTO
Si perchè ci si inebria anche a 12 anni, quando sei alla sbarra ed il maestro (dal vivo, al pianoforte) suona per te, per farti ballare. Petto e spalle in fuori, schiena dritta, pancia in dentro e sguardo fiero. Rigore che non deve perdere la grazia di una mano flessuosa che disegna movimenti nell’aria ed accompagna il ritmo addolcendolo. Ed è là che ti può capitare di concentrarti così intensamente, di essere così parte dell’esercizio, di non avvisare più dolori o fatiche, di non accorgerti che l’ovatta (che si mette tra il piede e la punta di gesso, per quando si va sulle punte) si sta spostando, che il piede sta sanguinando, che fa male. Sparisce tutto e rimani tu, al centro di quello che stai facendo, al centro delle note del pianoforte e della perfezione che tendi a raggiungere, impiegando il tuo corpo come lo strumento disciplinato dalla armonia della danza.
LA DANZA
Nella danza ogni passo è il frutto di un impegno quotidiano e per diventare un professionista devi lavorare su solide basi esattamente come una casa si costruisce su stabili fondamenta. Per questo è bene iniziare presto con il corso di propedeutica, utile per imparare a conosce bene il proprio corpo. L'età giusta per frequentare una scuola e dai cinque ai sei anni perchè a questa età si apprendono meglio gli insegnamenti e si è pronti a eseguire nei migliori dei modi gli esercizi.
LE PUNTE
Le Scarpette da punta, emblema della danza classica, sono un modello speciale di calzatura usato dai ballerini per danzare in punta.

Permette loro infatti di muoversi sulla punta dei loro piedi.

Questo modello è solitamente indossato dalle ballerine, ciò nonostante anche ballerini lo indossano per determinati ruoli, come l'orribile sorellastra in "Cenerentola" oppure Bottom nel balletto "Sogno di una notte di mezza estate".
LA STORIA DELLE PUNTE
Le origini delle punte non sono ben conosciute. Sembra che esse siano state già utilizzate nel 18° secolo da danzatori maschi nei teatri da fiera napoletani.

All’inizio del 19° secolo, divengono esclusivamente femminili. Questa tecnica nasce quando la scarpina piatta soppianta la scarpina col tacco: progressivamente il lavoro del piede in mezza punta portato al limite estremo conduce naturalmente verso l’utilizzo di una nuova scarpina che consenta di andare sulle punte.

Intorno al 1820, già molte danzatrici cominciano a sperimentare in scena la tecnica delle punte che si afferma definitivamente con Maria Taglioni quando nel 1832, danza La Sylphide il primo balletto interamente interpretato sulle punte che acquisiscono altresì una dimensione simbolica in quanto rispondono all’immagine del Romanticismo della donna eterea. In effetti, grazie ad esse, la donna cessa d’essere legata alle leggi dell’anatomia e diventa una creatura sovrannaturale.

Progressivamente, la tecnica delle punte si perfeziona. I passi di danza sempre più numerosi e complessi (ballonné, changement de pied, relevé, tour etc.) necessitano di un apprendimento particolare e di scarpine rinforzate la cui costruzione si evolve con il tempo e differisce secondo le scuole delle varie nazioni: le punte inglesi, per esempio, presentano un profilo molto fino ma sono più larghe di fronte mentre le punte russe sono più a forma conica.

Anche i coreografi iniziano a creare balletti che privilegiano il lavoro della danzatrice sulle punte. Tra questi un posto importante occupa Marius Petipa, grande propulsore del virtuosismo nei balletti. Infine, le punte sono divenute il simbolo della danza classica e neoclassica.
ANATOMIA DELLE PUNTE
L'anatomia delle Punte
la punta è formata da tre parti, esterna, embout, soletta.

} La Tomaia o parte esterna

E’ la parte estetica della scarpina, essa ricopre il piede ed è in raso.
Esistono anche che utilizzano altro materiale meno lucido o tessuto elasticizzato.
La parte estrema della punta si chiama “empeigne” (impegno):
L’altezza dell’empeigne dipende dalla qualità del piede e dalla sua morfologia.
Sarà alta se le dita sono lunghe e il collo del piede forte, corta nel caso contrario e media per i piedi intermedi. Il tallone e la scollatura devono essere anch’essi adatti al piede. Per una migliore adesione del tallone, è preferibile aggiungere un elastico che circondi la caviglia tenendo così la scarpina ben ferma al piede. Alcune ballerine preferiscono cucire un elastico più piccolino dietro il tallone, attraverso il quale fare passare i nastri e lasciare così maggiore libertà alla caviglia. Il cordoncino che si trova all’interno della scollatura della scarpina non dovrà essere troppo stretto per evitare danni al tendine d’Achille.

} L’embout
E’ la piattaforma, la base sulla quale tutto il peso del corpo si posa. All’interno degli spessori di tela incollate induriscono la punta ed avvolgono le dita del piede come un guscio (parte dura sotto l’empeigne). Le dita devono essere ben allungate nel guscio.

} La soletta
E’ una parte molto importante in quanto è la parte più stretta della scarpina e sostiene il piede dal tallone alla punta. La soletta interna è generalmente composta di cuoio o da policarbonato. Per i piedi molto forti esistono punte con le doppie solette. La soletta esterna è generalmente composta di cuoio.
A che età iniziare a studiare sulle punte?
In generale, le bambine che hanno cominciato a studiare danza tra i 5 e i 10 anni possono iniziare a mettere le punte vero i 12 anni. Non è però sempre così. Bisogna infatti attendere che l’ossatura e la muscolatura siano abbastanza solide per potere reggere senza danni il lavoro sulle punte. In qualche caso, dunque, bisognerà attendere. Meglio è nel frattempo lavorare per irrobustire le caviglie e sviluppare il collo del piede. E’ importante comunque non iniziare senza l’apporto del proprio insegnante, il quale potrà giudicare se si è pronti allo studio con le punte e potrà insegnarvi la tecnica giusta e correggere i vostri difetti.
Preparare le punte per l'uso
Bisogna cominciare cucendo i nastri e gli elastici. Per trovare il posto corretto dei nastri, piegare la parte posteriore della scarpina (il tessuto) all’interno verso la punta. I nastri vanno collocati al limite della piegatura. E’ utile anche mettere un elastico che aiuterà a tenere ben ferma la scarpina. Cucitelo dietro la scarpina, al centro, in modo che l’elastico faccia il giro della vostra caviglia.
Lo Chignon
Lo Chignon insieme al tutù e alle scarpette da punta è da sempre uno dei simboli di raffinatezza per eccellenza delle ballerine di danza classica.

Consiste nel raccogliere i capelli formando una "cipolla" a metà della nuca.

Oltre ad essere una acconciatura semplice da realizzare anche il minuto prima dell'inizio delle lezioni, è un elemento di raffinatezza e "pulizia" in una disciplina che oltre che educare il corpo, educa la persona.

Come si realizza lo chignon?

1. pettinare i capelli all'indietro
2. fissarli in una coda all'altezza della nuca che si desidera
3. arrotolare tutta la lunghezza dei capelli
4. rigirarla su sè stessa a formare lo chignon
5. fissarla con forcine e lacca

Tocco finale: legare intorno un nastrino di raso del colore del body o del tutù.


Qualche cenno storico

Nasce all'incirca verso la fine della Rivoluzione Francese, quando si inizia ad eliminare l'acconciatura sfarzosa, con cotonatura e boccoli e si predilige un raccolto più semplici e raffinato.

Nasce allora lo chignon. Inizialmente nato come un nodo sulla nuca, poi perfezionato fino ad arrivare alla forma attuale.
    
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